Le Regioni potranno contare su 2,6 miliardi di euro per investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e l’aumento del livello di resilienza di abitazioni e strutture commerciali e produttive colpite dagli eventi calamitosi.

È stato, infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM 27 febbraio 2019 (in attuazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio per il 2019) che assegna 800 milioni di euro per il 2019 e 900 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 ai commissari delegati o ai soggetti responsabili delle Regioni e delle Province autonome in maniera proporzionale rispetto alle ricognizioni dei fabbisogni in materia di dissesto idrogeologico.

Investimenti per la mitigazione del rischio: gli interventi finanziabili

Il DPCM specifica che i finanziamenti sono destinati ad investimenti sulle strutture di proprietà privata o strutture produttive relativi a:
– ricostruzione in sito dell’immobile distrutto;
– delocalizzazione, previa demolizione delle abitazioni/strutture distrutte, costruendo o acquistando una nuova unità abitativa/commerciale in altro sito della medesima regione se la relativa ricostruzione in sito non sia possibile;
– al ripristino, recupero e manutenzione straordinaria di opere e impianti danneggiati o distrutti a seguito dell’evento calamitoso;
– al ripristino, recupero e manutenzione straordinaria di parti comuni di opere e impianti di edifici danneggiati o distrutti a seguito dell’evento calamitoso.

Le percentuali e i limiti massimi degli aiuti variano in base all’intervento: Ad esempio, se l’unità immobiliare è destinata ad abitazione principale il finanziamento può arrivare all’80% del valore indicato nella perizia, entro i 150mila euro; se invece non si tratta dell’abitazione principale, la percentuale massima di finanziamento scende al 50%.

Per le prestazioni tecniche (progettazione, direzione lavori, etc.) la relativa spesa, comprensiva degli oneri riflessi (cassa previdenziale e IVA), è ammissibile a finanziamento nel limite del 10% dell’importo, al netto dell’aliquota I.V.A. di legge, dei lavori di ripristino degli immobili di cui alla perizia asseverata.

Nella perizia asseverata, a cura di un professionista abilitato iscritto ad un ordine o collegio, bisogna attestare una serie elementi tra cui: la sussistenza del nesso di causalità tra i danni all’immobile e l’evento calamitoso e la congruità degli interventi da effettuare.

Mitigazione rischio idraulico: al via il Piano investimenti

I commissari delegati o ai soggetti responsabili individuati devono predisporre un piano degli investimenti da realizzare entro 20 giorni per gli interventi relativi al 2019, ed entro il 31 gennaio di ciascun anno per il 2020 e il 2021. Il piano dev’essere quindi sottoposto al via libera del capo dipartimento della protezione civile e può essere rimodulato in corso d’opera in caso di esigenze straordinarie.

Una volta approvato il Piano, le risorse 2019 sono trasferite interamente nelle casse degli Enti locali per permettere l’immediato avvio degli investimenti. I fondi restanti saranno, invece, trasferiti in relazione allo stato di avanzamento dei lavori.

I commissari regionali dovranno definire, con propri provvedimenti, le procedure di raccolta, istruttoria e successiva liquidazione dei finanziamenti, anche mediante la predisposizione di appositi moduli di domanda di finanziamento e di perizia asseverata, dandone pubblico avviso, entro trenta giorni.

 

fonte Edilportale.com

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