Conoscere Geologia “Dissesto e rischio idrogeologico: Interventi di bonifica e consolidamento di costoni rocciosi”

Articolo: “Dissesto e rischio idrogeologico: gli interventi di bonifica e consolidamento di costoni rocciosi, il caso delle barriere paramassi”

Leggi l’articolo del 6 novembre 2018

La progettazione e l’utilità delle barriere paramassi per gli interventi di bonifica e consolidamento di costoni rocciosi

Dissesto e rischio idrogeologico, parole che si sentono solo in caso di disastri avvenuti. Ma di mitigazione del dissesto e del rischio occorre parlarne sempre, anche e soprattutto in periodi di ‘’pace’’. Da dove partire? Sicuramente da particolari studi (geologici) atti a conoscere, prima di tutto, come è fatto il luogo in cui abbiamo deciso di vivere, spesso, ubicato alle falde anche di versanti costituiti esclusivamente da fronti rocciosi, senza alcuna copertura di terreni sciolti quali argille o sabbie.

Questo è sicuramente compito di un geologo che deve redigere uno studio geologico geomorfologico, è il caso di dire, ‘’a monte’’.

Fase importante dello studio geologico è il rilevamento geologico e geologico-strutturale (soprattutto nel caso di versanti costituiti da ammassi rocciosi) che permette di riconoscere il tipo di roccia, la sua forma nel contesto generale e particolare, il suo grado di degradazione e di fratturazione, in sostanza si esegue una vera e propriaradiografia.

Alla base di un buon rilevamento geologico-strutturale occorre sempre provvedere all’esecuzione di un rilievo topografico a scala adeguata, che corrisponde a una mappa, diciamo,‘’spoglia’’ della geologia, sulla quale il geologo ‘’aggiunge’’ i dati del rilevamento geologico.

Lo studio geologico-strutturale ha quindi l’obiettivo di evidenziare le eventuali condizioni d’instabilità del costone o versante investigato e soprattutto di evidenziare la presenza e le caratteristiche dei vari punti deboli che i geologi chiamano discontinuità, che possono essere i giunti di strato, le fratture e anche le più famose faglie, al fine di capire se è necessario un immediato intervento di bonifica.

Si passa, quindi, all’esecuzione di un vero e proprio progetto degli interventi e delle opere di bonifica che hanno, quindi, lo scopo di ripristinare le condizioni di stabilità del costone stesso.

In particolare, le opere mirano soprattutto alla sistemazione del fronte interessato e, solitamente, devono contemplare opere di contenimento sia a monte che a valle del costone roccioso.

Nel caso di costoni rocciosi, qualsiasi opera di bonifica deve sempre essere preceduta dal disgaggio dei massi pericolanti, da eseguire diligentemente con l’ausilio di personale specializzato ed adoperando tutte le misure necessarie di sicurezza contro eventuali franamenti verso valle del materiale lapideo e non.

A protezione di cadute di massi e terriccio dal fronte della parete rocciosa, si utilizza quasi sempre, un intervento attivo dato dalla posa in opera di una rete di acciaio zincato a maglie strette, rinforzata da cavi di acciaio zincato disposti a losanga con relativa chiodatura di fissaggio.

Un ulteriore intervento, di tipo passivo, è quello della posa in opera di barriere paramassi poste a diverse quote. Ma dove posizionare le barriere paramassi?

Ecco che entra in gioco il dettagliato studio geologico che serve, in questo caso, a capire l’ubicazione dei blocchi in procinto di caduta, la loro posizione e addirittura le loro traiettorie in caduta lungo la scarpata.

Lo studio delle traiettorie dipende da innumerevoli fattori. Infatti la geometria della scarpata, la forma del blocco in caduta e addirittura la velocità di partenza al momento del distacco dal pendio incidono in maniera rilevante sulla traiettoria di caduta dei blocchi. Addirittura su di essa incide anche quanta energia viene sprigionata per effetto degli urti durante la caduta. Questo perché quando un blocco è in caduta, può scivolare, rotolare o rimbalzare a seconda della sua forma, appiattita o arrotondata, e dell’inclinazione del pendio.

Nella realtà è molto complesso determinare puntualmente il profilo di un pendio ed individuare la forma dei diversi blocchi che potrebbero staccarsi oltre al fatto che, la geometria del pendio e la natura dei materiali affioranti, subiscono, nel tempo, modifiche, anche sensibili, per effetto, dell’alterazione della roccia, per l’accumulo di detriti nelle zone meno acclivi e per lo sviluppo della vegetazione.

È altresì difficile modellare il moto di caduta dei blocchi nei casi in cui questi si frantumino per effetto degli urti, né è possibile individuare le zone del pendi in cui si verifica la frantumazione.

A causa di tutte queste incertezze, l’analisi delle traiettorie di caduta e, quindi, la progettazione degli interventi di protezione data dalle barriere paramassi, deve essere sviluppata sulla base di un’ampia sperimentazione numerica, che consenta di indagare sui diversi aspetti del fenomeno e riconoscere i fattori principali che influenzano il moto di caduta nella particolare situazione in esame.

La geometria, la posizione e le caratteristiche prestazionali delle barriere paramassi vengono individuate sulla base dei risultati delle analisi di rotolamento massi attraverso appropriati software.

Queste analisi vengono effettuate su sezioni topografiche di pendio come rilevate in sito ed è, ovviamente, comprensibile come tali elaborazioni siano rappresentative per la sola sezione considerata. Non è possibile, infatti, valutare e prevedere a priori la dinamica morfologica dei versanti come ad esempio la crescita o l’abbattimento di alberature, piccoli smottamenti o frane, interventi antropici da parte di coltivatori delle zone a bosco, che può chiaramente avere velocità evolutive molto alte.

Vista, pertanto, la relativa affidabilità delle suddette simulazioni, le altezze e le energie che vengono solitamente adottare per le barriere paramassi sono spesso cautelativamente incrementate rispetto ai valori ricavati dai calcoli.

Le barriere paramassi sono tipicamente realizzate con strutture di intercettazione di vario tipo e vengono sostenute da montanti, funi di controvento e ancoraggi di fondazione.

Possono essere essenzialmente di due tipi, quelle senza controventi di monte che vengono installate nei casi in cui occorre ridurre le perforazioni e gli ingombri della barriera stessa, e quelle classiche, realizzate con strutture di intercettazione di vario tipo ma sostenute da montanti, da funi di controvento e da ancoraggi di fondazione.

Esempi di barriere paramassi è possibile osservarli nella fotogallery allegata, in cui sono illustrati casi di lavori di bonifica di costoni rocciosi realizzati dalla Cardine srl, impresa specializzata in questi tipi di interventi e, quindi, anche in lavori di realizzazione di barriere paramassi.

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ConoscereGeologia: “Concluso a Catania Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage”

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Concluso oggi a Catania “Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage” supportato da Cardine srl

Si è concluso oggi a Catania “Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage”, congresso organizzato dalla Società Geologica Italiana e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia.

logo sgi catania 2018

E’ stato questo, per la Società Geologica Italiana, l’89° congresso a partire dall’anno della sua fondazione organizzato in tre giorni di sessioni scientifiche sulle principali tematiche delle Geoscienze e ha incluso conferenze plenarie di studiosi di rilievo internazionale, tavole rotonde e forum su argomenti di rilevante impatto geologico-sociale e su grandi temi di interesse pubblico.

E’ stato, inoltre, per i ricercatori, un importante momento di confronto in cui hanno potuto esporre le proprie ricerche, mentre per i professionisti ha costituito una valida opportunità per l’aggiornamento professionale e per l’approfondimento di competenze proprie dell’ambito in cui operano.

Molto utile è stato anche per gli insegnanti di scuola in quanto ha rappresentato l’occasione per confrontarsi sui contenuti e sui metodi didattici delle Geoscienze oltre a fornire la possibilità di instaurare rapporti di collaborazione laboratoriale con il mondo della ricerca.

Ma aspetto fondamentale del congresso è stato sicuramente l’occasione per riflettere sul ruolo attuale e futuro delle Geoscienze nella società, sulla funzione che esse devono assumere nella formazione del cittadino e nella salvaguardia del patrimonio culturale e naturale che contraddistingue l’Italia.

Sponsor del congresso anche la ditta Cardine srl, impresa specializzata soprattutto in lavori di mitigazione dei georischi, in particolare di quello idrogeologico.

La Cardine srl a Catania presso il congresso SGI
La Cardine srl a Catania presso il congresso SGI
CARDINE al congresso SGI CATANIA 2018
La Cardine srl a Catania presso il congresso SGI

Conoscere Geologia “Frane sismoindotte, un esempio di mitigazione del rischio”

Cardine SRL è stata presa a modello durante il convegno di Trieste del GNGTS per l’intervento di mitigazione del rischio, e il giornale Conosceregeologia ha raccontato in un articolo il lavoro eseguito dal nostro staff.

Al 36° convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida, tenutosi a Trieste dal 14 al 16 novembre 2017, si è parlato di mitigazione da frane sismoindotte con la CARDINE SRL LAVORI IN QUOTA che ha presentato il suo poster.

 

Il convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida (GNGTS) ogni anno riunisce il mondo della ricerca geofisica italiana e lo scorso Novembre è tornato per la sesta volta a Trieste.

La sede del Convegno Trieste Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
La sede del Convegno Trieste Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida

La 36a edizione del convegno del GNGTS ha visto anche la presentazione di numerosi Poster riguardanti studi non solo di carattere prettamente geofisico, ma anche temi come quelli della mitigazione del rischio sismico da frane di crollo.

Le frane, infatti, sono tra i cosiddetti fenomeni sismoindotti che possono innescarsi a seguito di scosse sismiche. In particolare, gli effetti sull’ambiente di un terremoto possono essere raggruppati in due categorie: primari e secondari. Gli effetti primari sono quelli legati ai movimenti direttamente connessi alla faglia che ha generato il terremoto e limitati all’area di esposizione della stessa, come le fagliazioni superficiali o le faglie da terremoto. Gli effetti secondari sono invece più comuni e possono essere, appunto le frane, ma anche i fenomeni di liquefazione, i sollevamenti e abbassamenti del suolo o i collassi del piano campagna.

Sala Poster del Convegno Trieste Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
Sala Poster del Convegno

Il tema della mitigazione dei fenomeni sismoindotti di tipo secondario, dati da frane da crollo, è stato quindi oggetto del Poster dal titolo ”MESSA IN SICUREZZA DEL COSTONE ROCCIOSO DI MONTE CASTELLO SOVRASTANTE L’ABITATO DI SANTA CROCE IN AGRO DEL COMUNE DI CASTEL SAN GIORGIO (SA) E MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO”. Poster presentato dalla ditta Cardine Srl presente a Trieste insieme con i progettisti ed il committente dell’opera, il Comune di Castel San Giorgio (SA) rappresentato dall’Arch. Teresa Montefusco.

L'Arch. Teresa Montefusco
L’Arch. Teresa Montefusco

Il Poster ha illustrato il lavoro di messa in sicurezza del costone roccioso di Monte Castello, sito presso l’abitato di Santa Croce in Agro nel Comune di Castel San Giorgio (Sa), ad alto rischio in quanto presentava numerosi massi rocciosi calcarei molto fratturati e pertanto in situazione di imminente crollo.

L’intervento è stato progettato grazie ad un dettagliato studio geologico dato da un rilievo geostrutturale in parete e da un’attenta valutazione della stabilità globale del versante.

consolidamento costoni rocciosi 2
Particolare dei lavori di messa in sicurezza eseguiti

Tenuto conto che il Comune di Castel San Giorgio è classificato sismico di II categoria (S=9 e ag=0.25g), le soluzioni tecniche adottate hanno consentito di consolidare e mettere in sicurezza un’area in frana di circa 1000mq sovrastante l’abitato di Santa Croce in Agro.

Al termine del congresso abbiamo intervistato il titolare della Cardine Srl. GUARDA LA VIDEO INTERVISTA AL DR. GRIMALDI DELLA CARDINE SRL

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Conoscere Geologia – 15 Gennaio 2017

Dissesto idrogeologico, l’importanza di una buona progettazione

L’importanza di una buona progettazione è fondamentale anche per le imprese che eseguono lavori di consolidamento e sistemazioni idrogeologiche come la Cardine srl. Guarda la video-intervista al Dr. Angelo Grimaldi, Amministratore della Cardine srl.

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Conoscere Geologia – 21 Novembre 2016

“Consolidamento di costoni rocciosi, la scelta degli interventi”

Costoni rocciosi in frana, interventi per la mitigazione dei fattori di rischio: cosa sono e quando vengono utilizzate le opere in parete areali con carattere diffuso, puntuali per la stabilizzazione di situazioni locali e le barriere paramassi nelle aree di ”invasione” (FOTO con esempi di lavori della CARDINE SRL LAVORI IN QUOTA).

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Conoscere Geologia – 24 Ottobre 2016

Costoni rocciosi in frana, come studiare e consolidare i fenomeni, l’esempio della penisola sorrentino/amalfitana

Progettare, dirigere ed eseguire interventi di consolidamento di costoni rocciosi interessati da movimenti franosi, mette a stretto contatto i Geologi progettisti con le imprese esecutrici come la Cardine srl di Salerno. Questo stretto rapporto tra geologo e impresa, avviene forse solo in un altro caso: nel corso delle indagini geognostiche.

La natura geologica, nonché le particolari dislocazioni che hanno interessato e interessano periodicamente la penisola sorrentino/amalfitana, sono le cause principali a cui si possono attribuire le numerose frane che si verificano, talvolta anche con tristi conseguenze (vedi foto 1 della Cardine srl). […] La progettazione e la direzione lavori di interventi di sistemazione, bonifica e consolidamento di un costone in frana è un’attività professionale specialistica, come già detto, rivolta soprattutto ai geologi.  I lavori di bonifica e consolidamento di costoni rocciosi sono eseguiti da ditte in possesso di personale altamente specializzato. Ecco perché progettare, dirigere ed eseguire un intervento di consolidamento di un costone roccioso mette a stretto contatto i Geologi progettisti con le imprese esecutrici specialistiche.

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